Le tre sigle ESG, CSRD, ESRS rappresentano gli elementi di riferimento per promuovere lo Sviluppo Sostenibile nelle Imprese.
Lo Sviluppo Sostenibile è quello che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri, e si fonda su tre pilastri:
- sostenibilità economica,
- sostenibilità ambientale;
- sostenibilità sociale.
La Unione Europea ha affidato alle imprese un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, richiedendo l’adozione di strumenti per integrare le questioni sociali, ambientali, etiche, i diritti umani e le sollecitazioni dei consumatori nelle loro operazioni commerciali e nella loro strategia di base, in stretta collaborazione con i propri stakeholder.
La valutazione della prestazione di una impresa deve quindi tenere conto del contributo combinato alla prosperità, alla qualità dell’ambiente ed al capitale sociale (approccio “Triple Bottom Line”); considerando le relazioni dell’organizzazione ed il capitale intangibile.
ESG – I fattori per la sostenibilità
ESG è l’acronimo che identifica i tre fattori in grado di dimostrare il percorso di una organizzazione verso la sostenibilità:
- “E” sta per Environmental, riguarda le questioni ambientali
- “S” sta per Social, riguarda l’impatto sociale e relazionale dell’impresa con il territorio, le persone, i dipendenti, i fornitori, i clienti e in generale con le comunità con cui opera o con cui è in relazione
- “G” sta per Governance, riguarda la gestione aziendale e le modalità di gestione dei rischi, di accountability, di garanzia dei principi etici e di trasparenza anche nei confronti di fornitori e autorità
CSRD – La Nuova Direttiva Europea sulla sostenibilità
Il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la Direttiva 2022/2464 (Direttiva CSRD – Corporate Sustainabilty Report Directive), che riguarda l’obbligo di redazione del Report di Sostenibilità per rendicontare politiche, azioni e risultati ESG. La Direttiva CSRD modifica la Direttiva 2014/195/UE (Direttiva NFRD – Non Financial Reporting Directive) che per prima ha introdotto l’obbligo di rendicontazione dei temi ESG per pochi grandi “Enti di interesse pubblico”, già recepita in Italia con il Dlgs del 30/12/2016, n. 254.
Gli obblighi di rendicontazione previsti dalla Direttiva CSRD 2022/2464/UE si estendono a invence ad un maggiore numero di imprese:
- le Grandi Imprese, non solo quelle quotate, e i Gruppi che superano alla data di chiusura del bilancio almeno due dei seguenti tre criteri:
- numero medio di dipendenti durante l’anno finanziario> 250;
- attivo dello stato patrimoniale > €20 milioni;
- ricavi netti delle vendite e delle prestazioni (fatturato) > €40 milioni.
- per le Imprese quotate, ivi comprese le PMI quotate (escluse le micro-imprese quotate).
- per le Filiali UE di società non UE con fatturato > €150 milioni.
La direttiva CSRD prevede la progressiva applicazione dell’obbligo di redazione del report di sostenibilità secondo il seguente calendario:
Dal | Imprese obbligate | Scadenza della pubblicazione |
1° gennaio 2024 | Grandi Imprese di Interesse Pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva NFRD | 2025 |
1° gennaio 2025 | Grandi Imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria che ricadono nell’ambito di applicazione della CSRD | 2026 |
1° gennaio 2026 | PMI quotate e le altre imprese quotate (istituzioni creditizie piccole e non-complesse e imprese assicurative “captive”) | 2027 |
1° gennaio 2028 | filiali di imprese extra-UE che realizzano ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a € 150 milioni nell’UE | 2029 |
Tabella 1 – Calendario degli obblighi di redazione del Report di sostenibilità
ESRS – I contenuti del Report di Sostenibilità
La nuova Direttiva CSRD, oltre ad ampliare la platea di aziende coinvolte, modifica significativamente la struttura ed i contenuti del Report di sostenibilità e dei dati da comunicare (definiti “disclosures”), applicando il principio della “doppia materialità” in conformità con gli Standard Europei di Rendicontazione della Sostenibilità (ESRS) redatti da EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), organo di consulenza della Commissione.
Le aziende soggette alla redazione del Report di sostenibilità secondo la Direttiva CSRD devono adottare gli standard ESRS per descrivere le attività ESG; non sono ammesse altre forme di rendicontazione per consentire il confronto delle prestazioni e la loro misurazione nel tempo.
Figura 1 – da EFRAG Exposure Drafts ESRS 1&2, CROSS-CUTTING STANDARDS, 4 july 2022 – Preparers Outreach
Gli ESRS saranno adottati come dalla Commissione europea come atti delegati entro giugno 2023, ed attualmente sono stati adottati 13 standard “sector agnostic”, ossia validi per tutti i settori produttivi:
- due standard trasversali (Requisiti Generali; Discosures Generali) .
- cinque standard per l’ambiente (Cambiamento climatico; Inquinamento; Acqua e risorse marine; Biodiversità ed ecosistemi; Uso delle risorse ed economia circolare).
- quattro standard per il sociale (Forzalavoro interna; Lavoratori della catena di fornitura; Clienti e consumatori finali; Comunità coinvolte).
- due standard per la governance (Governace, gestione del rischio e controllo interno; Gestione del business)
Figura 2 – da EFRAG Exposure Drafts ESRS 1&2, CROSS-CUTTING STANDARDS, 4 july 2022 – Preparers Outreach
Sono in corso di definizione gli standard di rendicontazione ESRS per singoli settori produttivi, che tengono conto delle peculiarità del comparto produttivo.
Alcuni ESRS, come quello dedicato al cambiamento climatico (ESRS E1), per la rilevanza dei temi trattati sono obbligatori per tutti i soggetti obbligati.
Cosa può fare AMB Studio?
I nostri consulenti possono sopportare le organizzazioni nel loro percorso per la sostenibilità:
- assesment iniziale, secondo criteri GRI, ESRS o altri su base volontaria
- analisi metodologica sulla identificazione dei disclosures da rendicontare
- predisposizione di sistemi di gestione ambientale (ISO 14001, EMAS)
- predisposizione di sistemi CSR (SA 8000)
- predisposizione di sistemi per la gestione della sicurezza e salute sul lavoro (ISO 45001)
- predisposizione di sistemi per la gestione della energia (ISO 50001)
- sistemi di gestione anticorruzione (ISO 37001)
- modelli organizzativi sulla responsabilità penale delle persone giuridiche (Dlgs 231/2001)
- metodologie di monitoraggio e rendicontazione delle emissioni di CO2 (scope1, scope2, scope3);
- comunicazione istituzionale e aggiornamento normativo.
Per ogni specifica richiesta di chiarimento è possibile scrivere a info@ambstudio.net o collegarti alla pagina dei contatti.